Storia

I documenti e le fonti citate sono stati minuziosamente ricercati e raccolti dal prof. Cesare Valentini, che ringraziamo per il prezioso lavoro di ricerca storica.

Sorto a cavallo tra l’undicesimo ed il dodicesimo secolo, Offeio (nei vari documenti Offidia, Offegia, Ufedio…) deriva molto probabilmente il suo nome dal greco OFIS, OFEOS = serpe, da cui OFIODES = serpaio.

Offeio e S. Martino, unitamente ai borghi dell’altipiano compreso tra i fiumi Torano e Salto, sin dalla fondazione furono sottoposti alla giurisdizione ecclesiastica e civile del monastero abbaziale di S. Salvatore Maggiore, “romanae ecclesiae immediate subiectum” (direttamente sottoposto alla Chiesa di Roma).
I due paesi seguirono le vicende dell’abbazia fino all’aprile del 1852 quando, nel quadro di una generale ridefinizione dei confini, furono assoggettati al regno di Napoli oerché situati sulla riva destra del fiume Salto, mentre Casette, giacente sulla riva sinistra, passò allo Stato Pontificio.

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Nell’ambito abbaziale gli Offeiani hanno svolto ruoli non marginali, talvolta di fondamentale importanza, come intorno al 1480 quando proprio alla competenza e saggezza di un offeiano venne affidato il compito di coordinare il gruppo di lavoro incaricato di redigere gli statuti della non piccola comunità.

Deputati di Vallecupola, Longone, Capradosso, Pratoianni, S.Silvestro, Rocca Ranieri, Porcignano e Vaccareccia operano infatti “sub examine sapientis viri, illustris domini, domini Ioannis magistri Martini de Ofeio” (sotto la direzione del saggio uomo signor Giovanni mastro Martini di Offeio).
In 103 “articoli” gli statuti regolano gli aspetti più ricorrenti del vivere quotidiano, fissando pene pecuniarie e corporali per gli insulti, le infedeltà coniugali, il malocchio, i furrti, le bestemmie…
Sanzioni particolarmente severe sono previste nei confronti di chi non controlla il proprio cane, di chi sposta confini, di chi taglia le viti a dispetto, di chi gioca a carte e ai dadi, di chi non paga le decime…
Si ha insomma un preciso spaccato di vita di una comunità agro-pastorale ispirata ai principi del medioevo Cristiano.